IL CAVALLO "di carta"

Era una giornata piovosa quando un caro amico venne a bussarmi alla porta di casa: “Vestiti che ti porto in un bel posto!” mi disse non appena aperta la porta. Arrivammo in un batter d’occhio, era una casa vecchia non molto distante dalla mia; il proprietario aveva deciso di liberare un pò di spazio e aveva contattato il mio amico conoscendo la sua passione per la “roba vecchia”. Dopo una stretta di mano e una breve presentazione iniziammo subito a curiosare tra i “tesori” in essa custoditi. Non dovemmo scavare a lungo prima di trovare qualcosa per me interessante; un piccolo cavallo giocattolo, fatto di cartapesta dipinta e bisognoso di molte cure. 

IL RESTAURO

Il povero cavallo versava purtroppo in condizioni pietose: il ventre, vuoto all’interno, si presentava completamente sfasciato e la schiena sfondata ed abbassata probabilmente da un forte peso sembrava irrecuperabile. Come se non bastasse sembrava essere stato in buona parte riverniciato e la vernice aggiunta stava a poco a poco sfogliandosi, portandosi dietro molti frammenti della carta di giornale della quale è composto.

Una volta deciso il percorso da seguire e stilata la lista delle operazioni da eseguire non si è perso tempo e abbiamo subito iniziato a lavorare su schiena e ventre. Innanzitutto è stata creata una leggera intelaiatura metallica interna alla pancia del cavallo, in grado di mantenere la forma “in posa” durante il consolidamento fatto con colla vinilica e pezzi di giornale (ovviamente recuperati tra quelli che già si erano staccati); si è proceduto poi al ripristino delle più importanti mancanze di materiale, sempre con più mani di colla vinilica e giornale.

Al termine di questo lungo processo, con una generosa mano di stucco, sono state pareggiate le superfici e ricostruiti alcuni punti oramai difficilmente ottenibili altrimenti, preparando il tutto al successivo intervento di dipintura conservativa. Sul fronte ligneo non erano poi moltissimi i lavori da eseguire. Ci si è limitati a trattare contro i tarli la base e a lucidarla con della cera, inoltre sono state ricostruite al tornio le ruote che una volta permettevano di spostarlo, dipinte e anch’esse lucidate sono state infine montate sotto la base.

Una leggera passata di vernice dello stesso colore e qualche aggiunta scura per sistemare alcune macchie hanno infine completato il processo.

Dobbiamo assolutamente ringraziare il nostro amico Claudio per gli incredibili sforzi fatti, la maestria impegnata e il tempo messo a disposizione durante il processo di restauro, nonchè al nostro amico Bruno per la ricostruzione a regola d’arte delle ruote e dei perni

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